Memoria storica

Trebisonda e il genocidio armeno del 1915
C’era una volta… e c’è ancora un re
Gli “storici” massacri “vantati” dall’Italia in Etiopia
Il razzismo coloniale italiano in Etiopia
17 aprile 1944 – La deportazione nazista del Quadraro
Il peccato senza il peccatore
1938 – Vietato dare del “lei”, ordine del Duce
1946 – Perché mia madre votò Repubblica
Educato alla guerra, ho insegnato la pace
Io, da bambino, sotto l’incubo delle bombe
Lo Zar Putin come il Duce Mussolini
Il mio incontro con Giorgio La Pira, il “Sindaco santo”
La medicina medioevale di Trotula
1944 – Quando a Roma arrivarono i “nostri”
La rivoluzione di aprile che liberò l’Italia e le donne
Come risorgemmo dalle macerie della guerra
La verità sul massacro di Katyn del 1940
Il 5 marzo di Stalin
Le ragioni del lungo “silenzio” sulle foibe
Marito o consorte?
1949 – “Bambini, non toccate bombe inesplose!”
Firmato Diaz
Italiani brava gente? Non tutti
Una bomba caduta in giardino
1943 – Il Codice di Camaldoli
Quando bisognava odiare la “perfida Albione”
Le “am-lire” nel dindarolo
La fabbrica dell’appetito
Napoleone, quel gran figlio di italiani… che razziò l’Italia
1944 – Gesmundo, il professore del piano di sopra
Quando “il Piave mormorava”
I rovesci delle medaglie dei vincitori
Ponzio Pilato nel Credo della Chiesa
“Tutti promossi”, come 80 anni fa
La bomba di Via Rasella
C’eravamo tanto odiati
Mille lire alla spia dei nazisti
1943-1944: la Resistenza in Laterano
Fanfani, artefice dello Stato sociale
Aldo Moro, lo statista gentile delle soluzioni condivise
Quando al Sud arrivò la “Provvidenza Sociale”
Il lungo pianto di Silvia, bambina cacciata da scuola perché ebrea
La guerra civile di Spagna, che fu anche guerra fratricida tra italiani
“Firmato Diaz”, il Bollettino della vittoria
Un criminale di guerra tra i busti del Pincio

Nella foto in alto (di Nicola Bruni), Porta San Sebastiano delle Mura Aureliane a Roma.