L’occhio del Pantheon

Il Pantheon (in greco antico: πάνθειον [ἱερόν], Pántheon [hierón], [tempio] di tutti gli dei) è un edificio di culto dell’antica Roma dedicato a tutte le divinità passate, presenti e future. Fondato nel 27 a.C. da Marco Vipsanio Agrippa, genero di Augusto, fu fatto ricostruire in forme differenti dall’imperatore Adriano, tra 118 e il 125, dopo che due incendi lo avevano gravemente danneggiato. 

È composto da una struttura circolare unita a un pronao con 16 colonne corinzie che sorreggono un frontone triangolare. Sull’architrave campeggia l’iscrizione latina “M. AGRIPPA L. F. COS. TERTIUM FECIT “(Marco Agrippa, figlio di Lucio, console per la terza volta, edificò).

La grande cella, detta rotonda, è cinta da spesse pareti in muratura e da 8 grandi piloni, sui quali poggia l’ampia cupola emisferica in calcestruzzo. Al centro della cupola, una finestra circolare senza vetro di 9 metri, detta “oculo” (occhio), che dà luce e aria all’interno.

Secondo una leggenda, dall’oculo non passa la pioggia. In realtà, quando piove, l’apertura crea un “effetto camino” cioè una corrente d’aria ascensionale che porta alla frantumazione delle gocce d’acqua. Così, anche quando la pioggia fuori è battente, la sensazione è che all’interno piova meno; sensazione rafforzata dal fatto che i fori di drenaggio sul pavimento impediscono il formarsi di pozzanghere.

L’altezza dell’edificio fino all’oculo è pari al diametro della rotonda (43,3 metri), caratteristica che rispecchia i criteri di equilibrio e armonia dell’architettura classica.

Nel 609 il Pantheon venne donato dall’imperatore d’Oriente Foca a papa Bonifacio IV e fu convertito in una basilica cristiana minore dedicata alla Madonna e a tutti i martiri, “Sancta Maria ad Martyres”. Per l’occasione vi furono traslati dalle catacombe i corpi di numerosi martiri cristiani anonimi. Il che lo salvò dalle spoliazioni subite dagli altri templi pagani.

Vi sono ospitate anche le tombe di Raffaello Sanzio, dei re d’Italia Vittorio Emanuele II e Umberto I e della regina Margherita di Savoia.

Il Pantheon era chiamato dai romani “la Rotonna” (la Rotonda), da cui derivano anche il nome della piazza e della via antistanti.

L’edificio del Pantheon è di proprietà dello Stato, che lo ha adibito a museo, visitabile a pagamento (gratis per i residenti a Roma) nelle ore in cui non si sono funzioni religiose. 

Nicola Bruni

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