Una ripassata di buonumore per studenti e prof

CORNETTI: – Oggi, ragazzi, facciamo un ripasso per sommi capoccioni. Se alla mensa portano una cassa con 40 cornetti, da distribuire a 20 alunni, quanti cornetti avranno in media quegli alunni? “Due cornetti a testa“.

ADDORMENTATI: – Questa mattina, cari miei, vi vedo addormentati… Ma vi avverto che stavate chiacchierando nel sonno.

CON L’ARIA CHE TIRA: – Per favore, ragazzi, chiudete la finestra. Non vorrei parlare al vento.

BOTTEGA: – Prof, Mario ha la bottega dei pantaloni aperta. “Ih, ih! Mi sembra giusto. Siamo in orario di apertura”.

PARTENZA: – Fabrizio, parlami della Francia. “Da dove partiamo?” – Dalla stazione.

SOTTO IL BANCO: – Omar, che fai sotto il banco? “Ho una gomma a terra“.

DESIDERABILE: – Signora, la sua figliola lascia molto a desiderare. “Modestamente, l’ho fatta io“.

CONIUGAZIONE: – Prof, lei è sposato? “Coniugato, della prima coniugazione“.

VALUTAZIONE: – Professore, gli altri insegnanti dicono che lei è un Buono. “Ahimé, speravo di essere un Distinto”.

COMPLIMENTO ALLA PROF: – Professoressa, lei è veramente una donna di classe.

C’ERA UNA VOLTA: – Una volta a scuola c’era il banco degli asini. Ora non più… perché c’è rispetto per gli animali.

LATINORUM: – Scripta volant… si facis aeroplaninum.

COMPITO IN CLASSE DI ITALIANO: “Prof, come posso cominciare il tema?” – Con la maiuscola. / “E che ci metto alla fine?” – Il punto. / “Quanto deve essere lungo il tema?” – Almeno due colonne. Con una sola non si regge. / “Con quante b si scrive giubbotto?” – Con una se è leggero, con due se è pesante. / “Professore, vuole anche la brutta?” – No, io voglio solo le belle. / – Componimento misero nei contenuti, povero nel lessico e carente nella punteggiatura. “Poveraccio, gli è andato male il compito!”. – Non è un poveraccio, ce l’ha i soldi.

A DOMANDA RISPONDI: – Dove sei nato? “All’ospedale“. / – Come vai a scuola? “A piedi“. / – Come hai svolto il compito? “Con la penna“. / – Di che parlava il tema in classe? “Non parlava, era un tema scritto”. / – Dove si trova Udine? “Nel programma di geografia dell’anno scorso“. / – Che cos’è la Nato? “Il parto atlantico“. / – Chi ha scoperto l’America? “Giuro che non sono stato io“.

FASTIDIOSI: – Professoressa, Luca mi dà fastidio, gli dica qualcosa. “Qualcosa”. / – Professoressa, Alessia rompe. “E tu, Luisa, da brava, aggiusta.” / – Professoressa, Fabrizio mi ha messo la colla sotto il sedere. “Scherzi deficienti per bambini innocenti”. / “Uuuuh! Uuuuh!”. – Da chi provengono questi versacci? “Da un poetaccio”

INDISCIPLINATI: – D’ora in poi, a chi sgarra… tre puntini di sospensione!

RAZZISTELLI: – Ehi, bianchetto, non chiamarmi negretto!

CAMPANELLA: – Alle ore 13,20 i pessimisti dicono: “Mancano solo dieci minuti al suono della campanella“. Gli ottimisti: “Abbiamo ancora dieci minuti di lezione“. – Allora, noi siamo pessimisti.

USCITA INTERETNICA: – Eccallà! “Hai invocato Allah, sei musulmano?” – No, ho detto: “Eccallà, mi’ madre“.

PER FARE FESTA A SCUOLA: – Profiterole, il dolce del prof.

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Dal libro “AD CATHEDRAM – SPIRITO E MATERIE”

di Nicola Bruni, ed. La Tecnica della Scuola 2004.

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Nella foto, una classe di alunni autori o destinatari di alcune di queste battute, che vollero festeggiare il mio compleanno 

il 26 ottobre del 2003, durante la ricreazione, nella scuola media Mommsen di Roma.

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