Il “piedino” dopo il primo bacio

Seduti di fronte, facevamo allegramente “piedino” sotto il tavolo del ristorante, durante il pranzo del 4 agosto 1973 con il quale si concludeva a Loreto il convegno nazionale di studi di professori dell’Uciim, volendo tenere nascosta agli altri commensali la nostra incipiente relazione. Nel pomeriggio saremmo ripartiti per tornare a casa, Elina a Catania, io a Roma.

La sera prima ci eravamo baciati, dopo cinque giorni di una frequentazione idilliaca. Stavamo passeggiando insieme, segretamente innamorati, per le strade di Osimo, quando venne a mancare la luce. Allora io mi feci coraggio, la strinsi tra le mie braccia come per proteggerla dall’oscurità e cominciai a baciarla delicatamente: sulle guance, sulla fronte, sul mento, infine sulla bocca. Un lungo, tenerissimo bacio a labbra chiuse. Lei assecondò con gioia quelle mie effusioni, pur mantenendo l’atteggiamento passivo che l’educazione dell’epoca imponeva alle ragazze “di buona famiglia” nella relazione amorosa.

Poi, felicemente sbalorditi per quello che era accaduto tra noi, e con il cuore in subbuglio, tornammo con la mia macchina in albergo, a riflettere separatamente per tutta la notte su che cosa fare dopo quel bacio. 

Nessuno dei due se l’era sentita di dire: “Ti amo”. Nessuno dei due voleva illudere l’altro. Ci conoscevamo da poco, anche se nelle conversazioni intercorse avevamo scoperto di avere una comune visione della vita, illuminata dalla fede cristiana. Temevamo che il nostro innamoramento potesse essere soltanto una passeggera infatuazione, e non sapevamo come continuare il rapporto a causa della notevole distanza tra le nostre città di residenza.

Al momento di congedarci, Elina, con le lacrime agli occhi, mi disse: “Ora tu te ne vai per la tua strada e io per la mia”. Anche io mi commossi. Le risposi: “Verrò a trovarti a Catania. Forse potremmo andare insieme per la stessa strada”. 

Due settimane dopo ci fidanzammo per telefono. Poi io mi presentai ai suoi genitori, e lei ai miei. Ci sposammo a Catania il 3 luglio del 1974 e, al ritorno dal viaggio di nozze, cominciammo a costruire a Roma il nostro nido d’amore.

Nicola Bruni

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Nella foto, Elina e io innamorati a Loreto il 4 agosto 1973.

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