Mi racconto davanti al computer

Questa foto mi ritrae nello studio della mia casa a Roma. Davanti a me c’è il computer Mac, che è ormai divenuto una protesi del mio cervello e con il quale scrivo articoli e racconti per Facebook e per questo mio giornale online “Belsito con vista”.

Mi sono talmente abituato alla scrittura “digitale” che avrei molta difficoltà ad organizzarmi mentalmente per comporre usando una penna. Quando mi viene un’idea da sviluppare, mi metto davanti alla tastiera e, una riga dopo l’altra, i pensieri assumono rapidamente la forma di un testo organico e scorrevole.

Terminato il lavoro, di solito faccio riposare il testo per qualche ora; poi lo rileggo più di una volta, lo ritocco, se necessario lo snellisco togliendo il superfluo, verifico l’esattezza e la completezza delle informazioni che vi ho riportato, e infine lo pubblico.

Subito dopo, se mi sembra di aver scritto qualcosa di buono, sento il dovere di ringraziare Dio per avermi dato la capacità di farlo.

La scrivania e la libreria in palissandro che vedete nella foto, le acquistai con i miei primi guadagni di giornalista nel 1962, quando ero ancora studente universitario e vivevo nella casa dei miei genitori. Gli scaffali alle mie spalle custodiscono una parte dei miei libri e del mio archivio cartaceo, con la raccolta di circa seimila articoli a stampa che ho pubblicato in più di mezzo secolo di giornalismo professionale.

In alto a sinistra, ci sono i volumi della Grande Enciclopedia Curcio per la quale, tra il 1967 e il 1968, compilai 120 voci di linguistica.

Negli anni ’80 e ’90, da insegnante di Lettere, ho pubblicato anche alcuni saggi su temi riguardanti la scuola, e nel 2004 ho raccolto nel libro “Ad cathedram – Spirito e materie” una selezione di raccontini umoristici di vita scolastica, già comparsi nella rivista “La Tecnica della Scuola”.

Negli ultimi anni, mi sono dedicato maggiormente a scrivere brevi racconti per Facebook sulle mie esperienze di vita: narrazioni dell’infanzia, degli anni giovanili, della mia famiglia, dei viaggi, di “quando facevo il prof” e di una grande storia d’amore, quella che ho intrecciato appassionatamente con la mia Elina e che continua anche dopo la sua morte, avvenuta l’8 agosto del 2021. Ne ho collezionati quasi 200. Forse, ne ricaverò un libro.

Ora, vivo serenamente da solo, ma con la compagnia virtuale della mia sposa che è sempre nei miei pensieri e nel mio cuore, e che mi sorride dal Paradiso attraverso delle belle foto disseminate in tutte le stanze.

Guido la macchina, vado in giro per la città o a fare la spesa. Sono aiutato in casa dalla signora Cristina, un’ottima cuoca che viene due volte alla settimana e mi cucina dei manicaretti appetitosi anche per i giorni successivi.

I miei due figli Paolo e Fabio si mantengono in contatto telefonico con me e vengono ogni tanto a farmi visita con i nipotini Gabriel e Leo; insieme con loro ho trascorso le vacanze estive e natalizie.

Mi è di sostegno l’Eucarestia domenicale. E mi rallegra la frequentazione di un gruppo di mie affezionate alunne di tanti anni fa, che partecipano alle attività del Club delle Margheritine da me fondato.

Insomma, grazie a Dio, sto abbastanza bene, sono impegnato in molte cose e cerco di vivere al meglio il tempo della vita terrena che il Signore vorrà concedermi prima della sua chiamata.

Intanto, io mi tengo spiritualmente e fiduciosamente pronto.

Nicola Bruni

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