La bilancia mi ha riservato una sorpresa, al mio rientro a Roma dalla magnifica vacanza balneare e gastronomica in albergo, durata 16 giorni, a Pinarella di Cervia.
Avevo mangiato fino a sazietà, e molto più del mio solito, a colazione, pranzo e cena, nel ristorante dell’Hotel Buratti di Pinarella di Cervia, che metteva ogni volta a disposizione dei clienti un ricco buffet, comprendente anche una grande varietà di dolci.
Era tutto compreso nella tariffa concordata, per cui la tentazione di abbuffarmi di tante cose buone, per me, è stata fortissima. Perché, come si dice a Roma, “ogni lasciata è persa”. Mi tratteneva solo il timore di un’indigestione.
Mi ero, quindi, convinto che sarei tornato a casa ingrassato, per lo meno di 2 o 3 chili, come era avvenuto in occasione di precedenti vacanze estive in albergo.
E invece no. La lancetta della mia bilancia, che “prima della cura” segnava 72 chili, “dopo la cura” (potenzialmente ingrassante) si è fermata a 70.
“Come è stato possibile?”, mi sono domandato. E ho cercato la risposta nell’intensa attività fisica da me svolta durante il soggiorno a Pinarella, con lunghe camminate lungo la riva del mare, all’interno della pineta o per le strade della cittadina, per le quali il mio contapassi ha registrato una media giornaliera di circa 8 chilometri (che alla fine sono ammontati a 123).
Non solo: ogni giorno, nella piscina dell’hotel, facevo esercizi di ginnastica in acqua miranti ad ammorbidire la rigidità della mia schiena.
Constatavo che tutto quel movimento contribuiva a farmi digerire perfino la “coda di rospo” (di rospo?) servita come secondo piatto, ma non immaginavo che mi avrebbe fatto addirittura dimagrire.
Ne ho avuto la conferma verificando che la cinta dei miei pantaloni, fissata al solito buco, si è fatta più lenta.
Mi sarebbe piaciuto essere un po’ meno magro, ma mi accontento di come sono.
Nicola Bruni