Ho superato gli esami di demenza senile

Ho aderito per curiosità ad una iniziativa della Fondazione Igea per la prevenzione della demenza senile proposta dalla Casagit, la mutua dei giornalisti. E ho partecipato ad un colloquio con una giovane e simpatica psicologa, integrato da una serie di test orali e scritti delle facoltà cognitive e di memoria, comprendenti anche alcuni disegni. 

Innanzi tutto, mi sono raccontato: quello che ho fatto nella mia vita – gli studi, l’insegnamento, il giornalismo, il matrimonio, i figli – e le tante cose che faccio, con entusiasmo, ancora oggi, a 81 anni compiuti; il mio giornale online “Belsito con vista”, il blog su Facebook, la scrittura e pubblicazione di articoli e di racconti autobiografici; la famiglia, la recente perdita della mia sposa, che è sempre viva in Paradiso e nel mio cuore; il sostegno e la serenità che trovo nella fede in Dio; le relazioni sociali che intrattengo, in particolare con le mie ex allieve partecipanti alle attività del Club delle Margheritine.

Ho riferito delle mie condizioni di salute, che sono abbastanza buone, tranne che per problemi di artrosi lombare, e che addirittura con l’età sono migliorate riguardo alla vista, sia da vicino sia da lontano. Infatti, negli ultimi due esami per il rinnovo della patente di guida, mi è stato tolto l’obbligo che avevo di occhiali con bassa gradazione. E nelle prove di lettura e scrittura di questo stesso esame me la sono cavata a occhi nudi.

Sono riuscito a ripetere in tutti i particolari un breve racconto dopo averne ascoltato la registrazione. Ho saputo collegare in sequenza con un tratto di penna 20 numeri sparsi su un foglio. Ho toccato con un dito tondi e quadrati di diversi colori come mi veniva richiesto. Ho copiato discretamente il disegno di una casa. Ho disegnato una margherita con una foglia sullo stelo e il quadrante di un orologio con i numeri delle ore e le lancette alle 2,45. 

La prova più difficile è stata quella di ricordare combinazioni di tre o quattro numeri dopo aver contato a lungo altri numeri saltando quelli dispari. E ci ho azzeccato abbastanza ricorrendo allo stratagemma di memorizzare per ogni combinazione un numero composto: per esempio, 7243 invece di 7 – 2 – 4 – 3. Lo stesso esercizio mi è stato riproposto con la combinazione di tre lettere. Io l’ho risolto memorizzandole come iniziali di altrettante parole. Alla fine, ho rivelato il metodo adottato alla mia esaminatrice, che si è congratulata con me per la furbizia. 

Nicola Bruni