in un libro ironico di Massimo Chieli.
“Roma va rifondata”, sostiene con affabulante, fantasmagorica e incalzante ironia Massimo Chieli nel suo libro di “scherzerie” KLIMAX, autoprodotto dalla fantasiosa Editrice Anathema. Lo fu anche da antica, e ancora nuova: dopo Romolo (che “nzesà” se sia esistito) la rifondarono Servio Tullio, poi Cesare e poi Augusto.
Ci vuole un po’ di romanesca “immagginazzione” (con sole 2g, non occorrono 5G).
Per cominciare, bisognerebbe restituire fiducia ai cittadini cancellando il nome della borgata MALAFEDE: in memoria della gloriosa “Fides romana”, si dovrebbe chiamarla FAMOAFIDASSE.
Poi, mettere mano ad una serie di torri: riparare TORRE SPACCATA come TORRE RESTAURATA; trasformare TORREVECCHIA in TORREANTICA; riscattare TOR DE’ SCHIAVI in TOR SEMOTUTTIFRATELLI; rimodernare TOR DE’ CENCI in TORRE MODA, per organizzarvi sfilate di “haute couture”; impiantare a TOR SAPIENZA una sede decentrata dell’omonima università; rilanciare il nome di TOR PAGNOTTA per farne un punto di attrazione gastronomica; archiviare TOR FISCALE negli album di “Roma sparita”; sequestrare TOR LUPARA come si fa con i beni della mafia.
Cambiare la circolazione stradale, chiudendo le orripilanti VIA AFFOGALASINO e VIA SCORTICABOVE e aprendo ZONE QUADRUPEDONALI per animali domestici accompagnati.
Ribaltare gli insulti toponomastici alla dignità delle matrone romane sostituendo VIA DELLE ZOCCOLETTE con VIA RAGAZZEPERBENE, e VIA FEMMINAMORTA con VIA VIVALEDONNE, da proporre come principale “location” per la festa dell’8 marzo.
Valorizzare, a nomi invariati, e attrezzare per il turismo dell’orrore e le feste di Halloween VIA DEI CESSATI SPIRITI, TOR TRE TESTE e TOR SANGUIGNA.
Sarebbe da lasciare, invece, tutto come sta – secondo il rifondatore Massimo – a CASAL DE’ PAZZI: bisognerebbe solo rendere la struttura più capiente.
Nicola Bruni