L’attesa di un grande amore

Questa foto, che ho trovato nell’archivio di famiglia, ritrae Elina nell’estate del 1962, all’età di 22 anni. Siede, pensosa ma con un volto sereno, sul davanzale di una finestra di una casetta affittata nell’isola di Lipari, dove era in vacanza con tre amiche di Catania.

Elina non aveva ancora avuto un fidanzato, e sicuramente tra i suoi pensieri c’era la ricerca e l’attesa di un grande amore. Senza conoscermi e senza sapere che sarei stato io il suo innamorato, il suo unico fidanzato e il suo sposo, lei pensava a me, e aspettava di incontrarmi. Così come, poi, mi confidò. E, tuttavia, non aveva mai immaginato di potermi amare con tale intensità, sentendomi come parte della sua persona. 

Mi commossi quando Elina, già gravemente ammalata, pochi mesi prima di morire nell’agosto del 2021, mi fece questa grande dichiarazione d’amore. Lei che, di solito, era molto riservata e restia nell’esprimere a parole il suo forte sentimento per me.

Allo stesso modo, negli anni della mia adolescenza e della mia giovinezza, io pensavo a lei, pur senza sapere chi fosse, come il grande amore della mia vita, e aspettavo di incontrarla, immaginando che sarebbe stata per me l’unica fidanzata e sposa.

Abbiamo avuto prudenza e costanza tutti e due, in questa ricerca. Ci siamo aspettati fino all’estate del 1973, quando ci incontrammo a Loreto, in un convegno di studio di professori cattolici: 33 anni lei, proveniente da Catania, 31 anni io, giunto da Roma. 

Ci fu subito tra noi un’attrazione reciproca che, dopo cinque giorni di una idilliaca frequentazione, produsse un tenerissimo bacio, propiziato dal buio di un blackout elettrico, la sera prima della ripartenza per le nostre rispettive città. Nessuno dei due se la sentì, al momento, di pronunciare la parola “amore”, mentre i nostri cuori erano in subbuglio. 

Riflettemmo, tuttavia, e maturammo la convinzione che fosse stata la Madonna, da noi singolarmente invocata nel santuario di Loreto, a farci convergere e innamorare.

Ci ritrovammo un mese dopo come fidanzati e ci sposammo dopo altri 10 mesi, il 3 luglio 1974, sebbene ancora non ci conoscessimo a fondo, fidandoci che Madonna ci avesse scelto come sposi.

Poi, in 47 anni di vita coniugale, abbiamo progressivamente armonizzato con l’amore e il rispetto reciproco le nostre due personalità fino a riconoscerci come una coppia di “anime gemelle”.

Vivere accanto a Elina, per me, è stato bellissimo. E mi è di conforto poter ricordare di aver avuto questo grande privilegio.

Nicola Bruni

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