La canzone “Come nelle favole” di Vasco Rossi, con il ritornello “Io e te, io e te”, era il “tormentone” canoro dell’estate 2019, quando Elina e io trascorremmo una bellissima vacanza di quattro settimane, l’ultima insieme prima della sua morte avvenuta l’8 agosto 2021.
Eravamo a Pinarella di Cervia (Ravenna), ospiti dell’Hotel Buratti, una moderna struttura a 4 stelle dotata di una piscina e vicina al mare, dove si mangiava molto bene.
In quell’albergo, per la prima settimana, partecipammo all’annuale raduno vacanziero della Compagnia dei Birbaccioni. Poi restammo da soli, felicemente innamorati, e ci cantavamo a vicenda “Io e te, io e te”, accompagnando ogni volta le parole con un bacetto schioccato dalle labbra.
Elina aveva difficoltà nel camminare per i postumi di un intervento chirurgico, e si appoggiava al mio braccio. Non poteva immergersi in acqua, al mare o in piscina, ma era ugualmente contenta.
Proprio in quel periodo, il 3 luglio, festeggiammo il 45° anniversario del nostro matrimonio, con una Messa di ringraziamento e una cena al lume di candela nel ristorante dell’hotel, conclusa con l’arrivo a sorpresa di una torta fiammeggiante. La torta ci fu gentilmente offerta dalla direttrice dell’albergo, Morena, una donna di grande valore divenuta nostra amica.
Mancavano solo tre mesi all’ottantesimo compleanno di Elina, ma lei manteneva una pelle abbastanza liscia in tutto il corpo. Il suo viso, nei momenti di felicità amorosa, si trasfigurava come ringiovanito in un sorriso luminoso.
Ci baciavamo ancora con grande trasporto, gustando la sensazione di succhiarci reciprocamente l’amore dalla bocca.
Sono tornato altre due volte, nel 2023 e nel 2024, in vacanza con gli amici Birbaccioni a Pinarella di Cervia. E ogni volta quei luoghi hanno richiamato in me dolci ricordi di quando Elina e io ci eravamo stati insieme: nella chiesa del Sacro Cuore per la Messa domenicale, distesi sulla spiaggia a prendere il sole, seduti sul bordo della piscina ad ascoltare musica, nel balcone della camera con vista sulla pineta, a passeggio di sera nella strada davanti all’hotel. “Elina, ti ricordi?”, ogni tanto mi veniva di domandarle.
Nicola Bruni