La mia sposa, da due anni in Paradiso

L’8 agosto 2023 si sono compiuti due anni da quando Elina, la mia sposa, è nella gioia del Paradiso. Un traguardo che lei aveva perseguito, fin da quando era bambina, con una vita di “normale santità quotidiana” e una grande fede in Dio.

La sua fede e la frequenza all’Eucarestia la aiutarono a sostenere la durissima prova di una lunga malattia invalidante, che negli ultimi mesi le causò una paralisi progressiva togliendole l’uso della parola ma non la lucidità della mente. 

La “morte santa” arrivò a liberare la sua anima dalla prigionia di un corpo immobile alle 11,35 di domenica 8 agosto 2021, nella nostra casa a Roma, in mia presenza, mentre nella camera da letto risuonava un canto di ringraziamento a Dio della Messa in tv. 

Elina l’aveva invocata tante volte nel corso della sua vita, recitando la strofa conclusiva dell’Inno allo Spirito Santo: “Dona virtù e premio, / dona morte santa, / dona gioia eterna”. E l’aveva evocata migliaia di volte nella preghiera dell’Ave Maria: “Prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte”.

Il distacco da lei, dopo 47 anni di matrimonio, è stato per me molto doloroso, ma mi ha confortato la certezza che Elina fosse stata accolta in Paradiso, come nell’invocazione conclusiva della Messa di commiato: “Venite, Santi di Dio. Accorrete, Angeli del Signore. Accogliete la sua anima e presentatela al trono dell’Altissimo”.

Ora immagino di vedere la mia Elina in Paradiso, dove le anime sante non hanno età, tornata giovane e bella, come nelle sue foto migliori esposte in tutte le stanze della nostra casa, dalle quali lei mi sorride, mi rassicura, mi incoraggia, mi ispira, mi trasmette il suo amore.

Io parlo con lei. E lei mi aiuta a ricordare i tanti giorni felici vissuti insieme, da fidanzati, da sposi novelli, da marito e moglie, da genitori di Paolo e Fabio, da nonni di Leo e Gabriel, da eterni innamorati.

Nicola Bruni