La libertà di informazione in Italia è sotto attacco. Sono 516 i giornalisti che hanno denunciato minacce nel 2024, 26 sono sotto scorta perché a rischio di essere uccisi, su circa 300 pendono querele intimidatorie per asserita diffamazione.
Le intimidazioni inducono molti cronisti all’autocensura perché si sentono non tutelati, o a subire condizionamenti dai proprietari delle testate, ricattati dal taglio degli introiti pubblicitari degli enti coinvolti in inchieste di corruzione.
Ci sono giornalisti spiati nel loro lavoro, come il direttore di Fanpage Francesco Cancellato, ma i mandanti delle intrusioni spionistiche sui loro telefoni restano rigorosamente al coperto.
Questo è il quadro emerso da alcuni interventi che si sono succeduti sul palco della manifestazione bipartisan di solidarietà con Sigfrido Ranucci, che si è tenuta il 21 ottobre a Roma in Piazza Santi Apostoli su iniziativa di Giuseppe Conte, leader Movimento 5 Stelle.
Il conduttore del programma televisivo Report di Rai3, che nella serata del 16 ottobre aveva subito un “avvertimento” di tipo mafioso con l’esplosione di una bomba rudimentale davanti alla sua abitazione di Pomezia, ha ringraziato per la solidarietà ricevuta da tutti i settori dello schieramento politico e anche dal Governo.
Ma la solidarietà offerta a parole – ha obiettato nel suo intervento Andrea Scanzi – dovrebbe concretizzarsi nel ritiro delle querele presentate contro di lui, per esempio dalla presidente del Consiglio Meloni, dal presidente del Senato La Russa, dal partito Fratelli d’Italia, dal capogruppo di Forza Italia Gasparri, secondo la proposta formulata persino da un noto esponente di destra, Francesco Storace.
Marco Travaglio, intervenuto in videocollegamento, ha invocato una nuova legge contro le querele temerarie, che condanni il querelante al quale il giudice abbia dato torto a risarcire il querelato con almeno la metà della somma richiesta a titolo di risarcimento. Per esempio, chi chiede 100 milioni di euro di danni, dovrebbe versarne almeno 50 alla controparte ingiustamente citata in giudizio. Ma è del tutto improbabile che una tale norma venga approvata.
Nicola Bruni
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Nella foto (di Nicola Bruni), Sigfrido Ranucci sul palco della manifestazione di Piazza Santi Apostoli.
