1951 – La principessa Elisabetta ricevuta da Pio XII
Conservo nel mio archivio storico questa copertina del settimanale “La Domenica del Corriere” del 22 aprile 1951, che illustra, con un disegno di Giorgio De Gaspari, un evento di “cronaca rosa” di 71 anni fa.
All’epoca, la principessa Elisabetta, erede al trono del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda e degli altri reami dell’Impero britannico, aveva 25 anni. Era nata il 21 aprile 1926. Sarebbe diventata regina il 6 febbraio 1952 alla morte del padre Giorgio VI, con il nome di Elisabetta II.
Oggi, superati i 95 anni di età e avvicinandosi ai 70 di regno, Elisabetta II detiene il record mondiale di durata sul trono per una regina. Suo marito, Filippo, è morto il 9 aprile 2021, all’età di quasi 100 anni. Il suo primogenito ed erede al trono, Carlo, ha 73 anni. Ma lei ancora non molla la corona.
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Ho usato volutamente il termine di “marito” per definire il coniuge della regina Elisabetta, che un certo galateo istituzionale italiano, applicato normalmente ai capi di Stato e a personalità di alto rango, prescrive di chiamare “consorte”. Dunque, Filippo di Edimburgo sarebbe stato il “principe consorte”, non il “principe marito”, di sua moglie, ovvero della sua “consorte”, Elisabetta II.
Faccio notare, che “consorte” in italiano non significa propriamente né “marito” né “moglie” nel senso di persona unita legalmente in matrimonio, e può indicare semplicemente un uomo o donna convivente. Ma per certi comunicatori cortigiani sembra che chiamare “moglie” o “marito” il coniuge di un re, di una regina o di un presidente sia una mancanza di rispetto.
Nicola Bruni