La piccola Greta Thunberg, prima tra le grandi donne del 2019

Un nuovo protagonismo femminile ha caratterizzato nel 2019 le cronache del Vecchio Continente, con la prima volta di una donna ai vertici dell’Unione europea (la tedesca Ursula von der Leyen), della Banca centrale europea (la francese Christine Lagarde) e della Corte costituzionale italiana (Marta Cartabia). Altre due grandi donne sono state al centro dell’attenzione mediatica in Italia: Liliana Segre, l’ottantanovenne di origini ebraiche testimone degli orrori di Auschwitz, nominata senatrice a vita dal Capo dello Stato; e Carola Rackete, la giovane comandante tedesca della nave di soccorso umanitario Sea Watch 3, che ha sfidato il carcere per salvare la vita di 42 persone naufragatenel Mediterraneo.

    Ma il personaggio del “gentil sesso” che più di tutti si è affermato sulla scena mondiale è Greta Thunberg, la sedicenne svedese, fondatrice e leader del nuovo movimento ambientalista giovanile Fridays For Future (venerdì per il futuro).

    Greta è riuscita a mobilitare nei cinque continenti milioni di ragazzi, che sono scesi in piazza a manifestare per la difesa del clima, ha preso al parola all’Assemblea dell’Onu, al Parlamento europeo, al Senato italiano, ha incontrato Papa Francesco ed è stata scelta dalla prestigiosa rivista americana Timecome “Persona dell’anno 2019”.

    E’ incredibile come un’adolescente, non bella e di piccola statura, ma coraggiosa, “tosta” e carismatica, sia stata capace di suscitare un movimento planetario di tali dimensioni. I suoi moniti e le sue accuse contro i potenti-prepotenti della Terra che per interessi egoistici inquinano e devastano l’ambiente (“Le vostre parole vuote… Ci avete solo mentito… Come vi permettete?… Come osate?… Il mio messaggio è: vi teniamo d’occhio”) sembrano avere il carattere profetico delle invettive che in secoli lontani furono pronunciate contro altre grandi ingiustizie da eroine della storia come Ildegarda di Bingen (1098-1179) in Germania, Caterina da Siena (1347-1380) in Italia, Giovanna d’Arco (1412-1431) in Francia.

    Greta non si lascia turbare dalle derisioni, dagli insulti e dalle minacce, che riceve quotidianamente nei social media. Il suo movimento non si scoraggia e non si ferma  neppure di fronte al fallimento della Conferenza mondiale di Parigi sul clima, anzi si prepara a intensificare la pacifica mobilitazione nelle piazze, per costringere i governanti dei singoli Paesi ad arrendersi all’urgenza di interventi che abbiano un reale impatto sul cambiamento climatico e garantiscano la sostenibilità ambientale.

Nicola Bruni

Nella foto in alto, Greta Thunber e la copertina della rivista Time a lei dedicata.

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