Sardine in cento piazze fino a Roma

(23 novembre 2019) Un venticello d’aria pulita è cominciato a soffiare e a diffondersi per tutta l’Italia, una sera di novembre, dalla Piazza Maggiore di Bologna. Dove oltre quindicimila cittadini, convocati attraverso la rete da quattro “ragazzi”, si erano stretti “come sardine in un barattolo”, senza bandiere di partito, per dire educatamente, ironicamente e appassionatamente di no ad un “capitano-capitone” milanese venuto nella loro città con la pretesa di liberarla. Per fargli sapere che, come “Sardine”, “non abboccano” ai messaggi di odio, di rancore sociale, di disprezzo razzista, di misoginia maschilista, di diffamazione degli avversari, di falsificazione della realtà, che imperversano in maniera ossessiva sugli italiani dalla macchina della sua propaganda. E per mostrare a quel leader populista-sovranista, che dice di interpretare la volontà del popolo, che c’è un altro popolo: un popolo che “non si Lega”.

    “Siamo un popolo di persone normali, di tutte le età – hanno spiegato le quattro “Sardine” promotrici del raduno di Bologna in una lettera aperta su Facebook indirizzata ai “populisti” –: amiamo le nostre case e le nostre famiglie, cerchiamo di impegnarci nel nostro lavoro, nel volontariato, nello sport, nel tempo libero. Mettiamo passione nell’aiutare gli altri, quando e come possiamo. Amiamo le cose divertenti, la bellezza, la non violenza (verbale e fisica), la creatività, l’ascolto”.

    “Crediamo ancora nella politica e nei politici con la P maiuscola. In quelli che pur sbagliando ci provano, che pensano al proprio interesse personale solo dopo aver pensato a quello di tutti gli altri. Sono rimasti in pochi, ma ci sono. E torneremo a dargli coraggio, dicendogli grazie”.

    Detto  a Bologna, nell’imminenza delle elezioni regionali dell’Emilia Romagna, appare chiaro a chi è rivolto l’incoraggiamento delle Sardine di Piazza Maggiore: al  presidente uscente Stefano Bonaccini, candidato del Centro-sinistra.

    E’ sorprendente come il movimento delle Sardine si sia rapidamente moltiplicato per imitazione in molte città di diverse regioni italiane, raccogliendo decine di migliaia di adesioni nelle pagine Facebook e riempiendo in un mese 113 piazze di persone, non soltanto giovani, entusiaste di poter dire: “Eccoci, vedete: ci siamo anche noi”.

    E’ un movimento eterogeneo e improvvisato, che ancora deve maturare, darsi un’organizzazione, una linea politica e una guida a livello nazionale, ma che certamente esprime un’esigenza di partecipazione comunitaria dal basso e la richiesta alla classe politica di comportamenti caratterizzati dalla buona educazione, dal rispetto reciproco, dalla disponibilità all’ascolto e al dialogo, dall’interesse prevalente per il bene comune.

    Auguri.

Nicola Bruni

Nella foto in alto, Piazza San Giovanni a Roma occupata massicciamente dal movimento delle Sardine, sabato 14 dicembre 2019.

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Il primo raduno del movimento delle Sardine in Piazza Maggiore a Bologna, il 15 novembre 2019
Raduno del movimento delle Sardine in Piazza Grande a Modena il 18 novembre 2019.
Raduno del movimento delle Sardine a Palermo la sera del 22 novembre 2019.
Squalo circondato da Sardine.
Salvataggio umanitario nel Mar delle Sardine.
“Voi sardine, io sgombro”.