Loreto 1973, un colpo di fulmine che dura una vita

Arrivai a Loreto da Roma con la mia 500 Fiat la sera del 29 luglio 1973, per partecipare a un convegno nazionale di professori cattolici dell’Uciim. Al tavolo che mi fu assegnato nel ristorante dei convegnisti, ebbi la fortuna di trovare posto di fronte a Elina, una splendida ragazza di Catania, insegnante di lettere come me. Ne rimasi subito affascinato.

L’indomani andai a visitare il santuario di Loreto e pregai la Madonna che mi facesse trovare l’amore della mia vita. Subito dopo, nella piazza antistante incontrai proprio Elina, in compagnia di una collega siciliana. Le dissi che i siciliani mi erano simpatici, e lei mi rispose: “Allora ti voglio bene”.

Da quel momento sbocciò un flirt e cominciammo a frequentarci. Io avrei voluto tentare un approccio affettuoso, ma non ne avevo il coraggio.
L’ultima sera prima della partenza, il 3 agosto, andammo con la mia 500 a visitare Osimo. A un certo punto, mentre passeggiavamo sotto un porticato, venne provvidenzialmente a mancare la luce e ci ritrovammo soli al buio. Allora io mi azzardai a baciarla, e lei mi corrispose, innamorata.

Quel bacio cambiò le nostre vite e ci portò dopo soli 11 mesi al matrimonio. Pensammo subito, e ne siamo tuttora certi, che quel black-out decisivo ce l’avesse mandato la Madonna, la quale ci aveva scelto come sposi, per spingerci a cogliere quell’ultima fondamentale occasione.

Dopo 46 anni, Elina e io ci amiamo più di prima, e grazie a Dio possiamo dire che il nostro è stato ed è un matrimonio felice: fondato sull’amore, la fedeltà, la fiducia, la comprensione, il perdono e l’aiuto reciproci, sull’amore per i figli e per i nipoti (affettuosamente ricambiato), sulla condivisione della fede e dell’appartenenza alla Chiesa, sulla consapevolezza che la nostra unione è un dono di Dio, che avvertiamo presente e operante nella nostra relazione coniugale.

Quando preghiamo insieme, ci ricordiamo della promessa di Gesù: “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro» (Mt 18,20). E ogni sera, prima di addormentarci, ci scambiamo “il bacio dell’amore di Dio”, che si manifesta nel nostro amore di sposi.

Nicola Bruni